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LONDRA SERA
NUMERO 35, 6-12 settembre 2010 
 

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Salvare San Siro
 A colloquio con Maria Sacco, storica fantina italiana
(DALLA NOSTRA INVIATA SAGIDA SYED)

Il mondo dell’ippica, come ogni sport, ha regole ferree e soprattutto, essendo uno sport ancora elittario, poco note al grande pubblico ma non per questo non affascina milioni di appassionati in tutto il mondo. Hollywood gli ha dedicato decine di film di successo a dimostrazione che l’antico rapporto uomo cavallo e’ sempre attuale anche se la relazione e’ cambiata ed oggi questo elegante quadrupede, intelligente e sensibile non e’ piu’ considerato come forza lavoro quanto amico da rispettare forse anche in un tentativo di espiazione collettiva per il suo sfruttamento nel corso dei secoli. E’ possibile che ognuno dei nostri lettori abbia giocato almeno una volta al Totip oppure sia entrato in un betting office inglese per puntare tutto su uno dei favoritissimi, i cui nomi bizzarri ed originali non fanno che alimentare la leggenda che circola intorno a questi fenomenali atleti del mondo animale.


Maria Sacco con Alton Road

 A questo ambiente fatto di duri allenamenti, di scommesse, di gare in giro per i cinque continenti,  appartiene anche Maria Sacco, il cui nome e’ entrato negli annali dell’ippica nostrana per essere stata la prima donna fantino italiana. Una storia, la sua fatta di molti sacrifici e altrettante soddisfazioni. Su ottomila gare disputate 850 vinte e poi riconoscimenti di ogni genere, ed oggi nota allenatrice (il primo cavallo di Frank Dettori fu allenato da lei) e Presidente del Comitato per la Difesa dell’Ippodromo di San Siro cui Maria sta dedicando molto del suo tempo e per il quale si anima come se dovesse lanciarsi verso l’ultimo ostacolo prima del traguardo finale e della vittoria: “ E’ stato costituito – ci racconta - per la difesa di uno degli ippodromi piu’ belli al mondo nonche’ polmone verde per Milano. In realta’ si tratta di un Comitatone, nato dall’unione di comitati preesistenti che si sono unificati al fine di impedire che il complesso venga venduto per finalita’ diverse da quelle ippiche, per trasformare la destinazione urbanistica del comprensorio da verde sportivo e verde ippico sportivo ed, infine per collaborare alla gestione, sensibilizzando l'U.N.I.R.E. (Unione Nazionale Incremento Razze Equine) ad impegnarsi ed a mantenere gli impegni sulle sovvenzioni necessarie ed indispensabili per la gestione”. L’Ippodromo, una sterminata tappezzata verde, potrebbe rischiare addirittura di essere venduto dalla SNAI che e’ proprietaria dei terreni. Per salvare quest’area dall’edificazione Maria e i proprietari delle scuderie dell’Ippodromo di Milano, gli allenatori galoppo e trotto, i proprietari di cavalli e tutto il personale addetto (artieri e fantini) di Milano San Siro hanno unito le proprie forze e le proprie voci al fine di ottenere ascolto dalle Istituzioni alle quali, principalmente, si rivolgono. Grazie all’azione congiunta del Comitato che ne ha ampliato la visibilita’, l’Ippodromo da corsa ha ottenuto il vincolo monumentale anche se altre zone restano a rischio. Questa campagna di sensibilizzazione e’ recentemente sbarcata sul network sociale Facebook grazie anche alla collaborazione di Magda Rodighiero che si adopera al fine di rendere questo dibattito di dominio pubblico. Maria, che e’ anche Presidente Associazione Nazionale Allenatori Galoppo di Milano, e, tra gli altri riconoscimenti ha ottenuto anche il Premio “Le Signore dell’Ippica”, istituito nel 2001 in omaggio a Lydia Tesio, allevatrice del mitico Ribot, e’ abituata a lottare. “Questo e’ sempre stato ed e’ ancora in gran parte un mondo dominato dagli uomini. Ai miei tempi (negli anni Settanta, n.d.r.) era ancora piu’ difficile imporsi. Oggi questo trend sta cambiando. L’ippica ha bisogno di persone, uomini o donne che siano, con grandissima capacita’ di concentrazione, disciplina nonche’ robustezza fisica e resistenza”. Tutte doti che Maria ha sviluppato fin da bambina e che ha dovuto mettere in pratica quando fu rapita il 9 novembre 1978 da una banda di calabresi, segregata per 4 mesi e rilasciata, dopo il pagamento del riscatto, in via del Centauro, proprio in prossimita’ di San Siro. In una intervista di qualche anno fa Maria confesso’ che grazie alla fede non perse la certezza che tutto sarebbe finito bene. L’impegno per la salvaguardia dell’Ippodromo al confronto di quel terribile momento e’ una passeggiata per la volitiva Maria Sacco ma la sua forza di volonta’ resta la stessa anche in questa battaglia.




 

 
 

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